INTELLIGENZA ARTIFICIALE, SIGNIFICATI E APPLICAZIONI

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) è entrata rapidamente a far parte della nostra vita quotidiana, trasformando il modo in cui lavoriamo, comunichiamo e persino il nostro modo di apprendere. Ma cosa sono esattamente le IA, come funzionano, quali sono gli effetti sull’utente e quali prospettive ci riservano per il futuro? Utile capire cosa sono le intelligenze artificiali, i legami con la psicologia, i suoi rischi e sfide etiche per il futuro.

  1. Cos’è l’Intelligenza Artificiale?

Con il termine intelligenza artificiale ci si riferisce a una disciplina sotto il ramo dell’informatica che mira a creare tecnologie in grado di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. Queste capacità sono fondamentali nello svolgimento di numerosi compiti complessi che un normale programma informatico non potrebbe svolgere, come ad esempio la guida autonoma o la comprensione del linguaggio comune.

  1. Come Funziona l’Intelligenza Artificiale?

Vi sono numerosi tipi di IA con differenti funzionamenti, ma la tipologia ad oggi più utilizzata è il Machine Learning che si occupa di utilizzare degli algoritmi di apprendimento per comprendere le correlazioni esistenti tra i vari dati che gli vengono forniti o per fare previsioni del futuro. Ad esempio, il programmatore potrà dare un set di dati all’algoritmo, il quale riconoscerà dei pattern e li applicherà ai dati successivi che gli verranno mostrati. I dati possono essere di diversi tipi: numerici, testuali, visivi, ecc. L’apprendimento delle IA con machine learning può essere di tipo supervisionato o non supervisionato. La differenza consiste nel tipo di dati che gli vengono forniti, nel primo caso si forniscono dei set di dati con risposte note (chiamate output), mentre nel secondo caso si forniscono dei dati senza output da cui l’IA deve estrapolare i pattern esistenti tra i vari dati. Il primo tipo viene principalmente utilizzato per fare delle previsioni, ad esempio per prevedere quanto tempo impiegherà un volo per raggiungere la sua destinazione, mentre il secondo tipo è utilizzato per scoprire nuove relazioni che posso esserci tra differenti dati.

  1. IA e Psicologia

Anche se in apparenza sembrano discipline molto differenti tra loro, le intelligenze artificiali e la psicologia sono sempre più complementari tra loro. Infatti, come accennato nel primo paragrafo, le intelligenze artificiali prendono come modello molte delle capacità della mente umana che sono state approfondite in decenni di studio della psicologia. Se da un lato, la psicologia offre all’IA modelli per comprendere i processi decisionali, le emozioni umane e il linguaggio (che sono alla base dello sviluppo di assistenti virtuali sempre più sofisticati); dall’altro lato, l’IA sta aprendo nuove strade nella ricerca psicologica, consentendo di analizzare grandi quantità di dati e identificare pattern che sarebbero impossibili da rilevare con i soli metodi tradizionali. Un esempio, di come la psicologia ha aiutato lo sviluppo delle IA, può riguardare le reti neurali artificiali che sono modellate su come funzionano i neuroni nel cervello. Ogni nodo in una rete neurale artificiale imita i neuroni biologici, trasmettendo segnali a nodi vicini e “imparando” attraverso aggiustamenti basati su algoritmi che imitano le modalità di apprendimento umano.

  1. Ambiti psicologici e applicazioni

I diversi rami della psicologia hanno influenzato le IA in molteplici aspetti, di cui i principali riguardano la psicologia cognitiva e la psicologia sociale ed affettiva. L’interazione tra l’IA e il linguaggio umano è un’area che deve molto alla psicologia cognitiva. Le tecniche di NLP (Natural Language Processing) che si basano su studi di linguistica e di psicologia del linguaggio, permettono alle IA di comprendere e generare risposte con il linguaggio comune. Ad esempio, chatbot (come ChatGPT) e assistenti virtuali (come Siri e Alexa) utilizzano algoritmi basati su come il cervello umano processa e comprende il linguaggio. La psicologia affettiva e sociale ha permesso lo sviluppo di IA in grado di utilizzare tecniche di analisi delle espressioni facciali, del tono della voce e del linguaggio del corpo per rilevare emozioni come gioia, tristezza, rabbia o frustrazione. Questi sistemi si basano su studi psicologici che hanno individuato i segnali non verbali associati alle diverse emozioni. Inoltre, anche se le IA non possono provare empatia come la intendiamo comunemente, possono essere progettate per comprendere lo stato emotivo ed elaborare delle risposte empatiche simili a quelle umane, particolarmente utili per i chatbot terapeutici.

  1. Rischi per la salute mentale

Se da un lato le intelligenze artificiali stanno apportando grandi benefici in molteplici settori, dall’altro non sono esenti da rischi per l’utente. Secondo Manfred Spitzer (2024), noto neuroscienziato e psichiatra, un utilizzo costante delle IA potrebbe alterare i processi cognitivi e influenzare l’attenzione e la memoria e persino avere delle ripercussioni sulla salute mentale a causa della sovraesposizione a stimoli digitali. Spitzer evidenzia come le IA, integrate nei social media, possano diventare efficaci strumenti di manipolazione psicologica, capaci di monitorare e condizionare i comportamenti degli utenti. Analizza come, sfruttando i dati personali, le IA adattino i contenuti, creando “bolle informative” che influenzano sottilmente emozioni e decisioni. Questo effetto è dovuto alla programmazione delle IA per massimizzare il coinvolgimento degli utenti, esponendoli a contenuti selezionati in base alle loro emozioni e preferenze, con conseguente maggiore polarizzazione sociale. Questo processo di manipolazione può avere effetti negativi, specialmente su autostima, ansia e relazioni sociali, con un impatto particolarmente accentuato sui giovani, che sono più vulnerabili a questo tipo di influenza psicologica. Inoltre, Spitzer solleva preoccupazioni sullo sviluppo di IA capaci di comprendere e rispondere alle emozioni umane, poiché simili tecnologie potrebbero aumentare l’isolamento sociale, sostituendo interazioni autentiche con risposte artificiali ma convincenti. Infine, suggerisce che la dipendenza dalle tecnologie IA per compiti semplici possa ridurre le nostre capacità cognitive, spingendo a una maggiore passività mentale e influendo sulla nostra capacità di prendere decisioni autonome.

  1. Dilemmi etici

Oltre i rischi per la salute mentale, la rapida diffusione dell’uso dell’IA solleva anche questioni etiche importanti. Alcuni dei dilemmi principali riguardano:

  • Responsabilità: Chi è responsabile quando un sistema IA sbaglia? Questo è particolarmente critico nei settori ad alto rischio, come la sanità e la guida autonoma. Senza una chiara responsabilità, gli errori dell’IA potrebbero portare a gravi conseguenze senza che nessuno ne risponda. Ad esempio, chi dovrebbe pagare per un incidente stradale causato da un errore nei calcoli della IA.
  • Bias e Discriminazione: L’IA può riprodurre i pregiudizi presenti nei dati con cui è stata addestrata, portando a decisioni discriminatorie. Ad esempio, un sistema di selezione del personale basato su IA potrebbe preferire candidati maschili se i dati storici riflettono una preferenza passata.
  • Privacy e Sorveglianza: L’IA può raccogliere e analizzare enormi quantità di dati personali, sollevando preoccupazioni sulla privacy. Il riconoscimento facciale, ad esempio, è spesso utilizzato dalle autorità di diversi paesi per monitorare le persone in spazi pubblici, sollevando questioni di diritti civili; o in altri casi vengono utilizzati dati di opere artistiche coperte da copyright per creare nuove immagini o canzoni.
  • Impatto sul Lavoro: Molti temono che l’IA possa sostituire il lavoro umano in molti settori, causando disoccupazione e modificando profondamente il mercato del lavoro. Tuttavia, l’IA potrebbe anche generare nuove professioni e opportunità per chi è pronto ad adattarsi.

Conclusioni

L ‘intelligenza artificiale rappresenta una delle innovazioni più significative del nostro tempo, capace di trasformare in maniera profonda la nostra società e il modo in cui viviamo e lavoriamo. Tuttavia, se da un lato le sue potenzialità sembrano essere illimitate, dall’altro emergono importanti interrogativi etici e psicologici che non possiamo ignorare. È essenziale sviluppare un approccio consapevole e critico, che permetta di sfruttare i benefici offerti dalle IA senza trascurare i potenziali rischi per la salute mentale. Se utilizzata responsabilmente, l’IA potrebbe aprire porte verso un futuro innovativo e inclusivo. L’importante sarà trovare un equilibrio, garantendo che il progresso tecnologico vada di pari passo con il rispetto per i valori umani.

BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA

– Spitzer, M. (2024). Intelligenza artificiale. Opportunità e rischi di una rivoluzione tecnologica che sta cambiando il mondo. Milano: Corbaccio.

– Martorana, M. (2024). Dipendenza dall’intelligenza artificiale: un rischio reale?. Agenda Digitale. https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/dipendenza-dallintelligenza-artificiale-un-rischio-reale/

– Parlamento Europeo. (2020). Che cos’è l’intelligenza artificiale?. europarl.eu. https://www.europarl.europa.eu/topics/it/article/20200827STO85804/che-cos-e-l-intelligenza-artificiale-e-come-viene-usata

– Osservatorio Artificial Intelligence. (2023). Intelligenza Artificiale, significato e applicazioni dell’AI. Blog Osservatori. https://blog.osservatori.net/it_it/intelligenza-artificiale-funzionamento-applicazioni